che noia non aver tempo. è un periodo confuso. il solito casino che non ho ancora imparato a gestire. mi agito immobile.
e avrei tante cose da dire e far vedere.
un pò alla volta.
c'è il nobile di montepulciano, i piatti freddi simili ad opere d'arte della nazionale cuochi, la gente e le vigne di acquiterme..
per oggi mi accontento di farvi vedere le crete senesi



ci siamo capitati, io e la mia allegra famigliola (1 compagno, 1 figlio) mentre ci dirigevamo a Montepulciano, a fine agosto. passando per il chianti. wow.



a montepulciano io e la cri (la solita viggè)abbiamo fatto parte della giuria del concorso enogastronomico "a tavola con il (vinello) Nobile) di cui vi racconterò.



ho riempito gli occhi di colori, odori e immagini. ho aperto le finestre e c'ho fatto passare aria pulita e spazi immensi. colline dopo colline.
per un pò sto a posto.





tempo scaduto.
è il momento della vendemmia.
negli ultimi tempi ho avuto la fortuna di visitare diverse vigne e cantine (con calma vi racconto tutto) in giro per l'italica penisola. Si sente, quasi palpabile, la frenesia e l'energia che avviluppa i vignaioli.
uomini e donne. vecchi e giovani.
ha avvolto anche me
mi ha emozionato sentire racconti di vita passata fra le vigne.
è il momento dei fatti, dopo l'attesa.

forse è anche il periodo dell anno con il più alto tasso di manifestazioni, rassegne ed eventi legati al vino e alle tradizione culinaria italiana. of course.

ed è giusto in questo settembre afosetto che si tiene la prima edizione nazionale di Charme Sommelier.
un concorso indetto da Ais e Grandi Vini Group (otto grandi famiglie del vino: Bisol,Carpineto, Umberto Cesari, Garofalo, Mantellassi, Pighin e Tommasi) per scovare il più bravo, il più soave, il piùmeglio di tutti i sommelier che ci sono in Italia. si, lo so che non si dice, ma chisenefregailblogèmioeciscrivocomemipareame(mi).

tornando adulta, "stile,eleganza,carisma e professionalità" sono le doti richieste al vincitore di Charme Somellier, che si porterà a casa un bel cestino ricco di leccornie: spilla in oro con diamante Charme Sommelier, un viaggio premio di approfondimento a Londra (degusteranno, pierrreanno, incontreranno ggente) e potrà pure partecipare alle lezioni della scuola di formazione di Charme Somellier.
Sono state organizzate tre selezioni: a Roma il 4 settembre, a Palermo il 14 e a Milano il 19 (al Westin Palace. e il 21 settembre la finalissima al relais dei Bisol, sulle colline di Valdobbiadene, il "Duca di Dolle", ex eremo circestense (circecence..cirsstercenste..m'arrendo.) d'incredibile bellezza.

Io ci sono stata l'ultima volta per Jadavagando, la giornata fra le vigne e le bonta made in Bisol, lo scorso luglio. e c'è anche un altro post sui Bisol. anzi, è il primo post che ho messo in questo blog.
Li trovo simpatici. son tutti giovani dentro e fuori, pieni di voglia di fare e con una mentalità aperta e creativa. ora hanno anche l'isolotto di Mazzorbo, nella laguna di Venezia, con tanto di ristorante e relais www.tesesoridivenezia.it e poi pacchetti turistici per scoprire i tesori dell enogastronomia veneta, prodotti tipici veneti per la linea Jada.
fico.
..Sono più di cento gli iscritti che si contenderanno il titolo di Charme Somellier e di sommelier premiato dalla stampa. Verranno giudicati da una giuria presieduta da Terenzo Medri -pres Ais- e Gianluca Bisol e tutte le serate - aperte al pubblico- prevedono una cena-evento pensata e preparata dalla brava (e mia conterranea) chef Paola Budel.

le serate saranno un vero e proprio banco di prova e candidati dovranno servire i commensali guardati a vista dall'apposita giuria che valuterà lo stile di servizio, la competenza, la capacità di esposizione, la gestualità e altro. un premio speciale verrà assegnato da una commissione composta da giornalisti di settore. i parametri di valutazione saranno: dress code, portamento, eleganza del servizio, presentazione del vino, competenza e carisma.

nella foto sotto i vincitori dell'anno scorso e mister Bisol


poi vi dico chi vince

info www.bisol.it

erto 2: al canaj e la tosela

non so se si dice cianai o canaj (ragazzo, uomo)..ma sta di fatto che fabio, il ragazzone qui sotto, stava facendo la tosella, quando sono entrata..e così son rimasta a vedere e fotografare.
secondo la ricetta ertana per questo tipo di formaggio ci vogliono all'incirca 10-12 ombrette, bicchieri di vino, sia esso bianco o nero. da bere, non da aggiungere negli ingredienti, of course.




erto

son tornata a casa. prima una settimana in montagna, in una specie di eremo, e poi a longarone dalla mia famiglia. a ferragosto ero ad Erto per l'annuale appuntamento con la manifestazione intitolata " tra il vecchio e il nuovo. riscoperta della manualità artigianale". il giorno più bello in quest angolo di valcellina.

Erto è un paesello fra le alpi friulane, al confine con il veneto e la provincia di belluno. Guglielmo, mio padre, nacque lì per poi trasferirsi a vivere e lavorare a Longarone(8 km verso valle), dove sono cresciuta. fra erto e longarone c'è la diga del Vajont che ha unito le genti dei due paesi nella tragedia e nel dolore.

era il 9 ottobre del 63.

lo stesso giorno, trent'anni prima, nasceva mio padre.

(
"Un sasso é caduto in un bicchiere, l'acqua é uscita sulla tovaglia. Tutto qua. Solo che il sasso era grande come una montagna, il bicchiere alto centinaia di metri, e giù sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi."
Dino Buzzati, corriere della sera 10 ottobre 1963)



longarone fu spazzato via dalla forza dell'acqua.
erto fu svuotato, abbandonato. alcuni finirono a vivere a Vajont, un paesone tuttocemento costruito appositamente alla fine della valcellina, verso pordenone. bruttino forte.
fu costruito anche un nuovo Erto, appena sopra il vecchio. anche in questo caso con uso e abuso di cemento.

negli anni gli ertani sono riusciti a ridare un'anima al paese fantasma, riabitandolo in parte, ristrutturando le case in sassi, creando addirittura un albergo diffuso e proponendo musica, feste e antiche tradizioni.
(da vedere almeno una volta nella vita la Sacra rappresentazione della passione di Cristo. per gli amanti del free climbing c'è poi la palestra di roccia, meta di climber da tutto il mondo)



anche grazie a Marco Paolini e il suo "racconto del Vajont" (monologo teatral-televisivo andato in onda su rai 1 in prima serata qualche anno fa e in scena in gran parte dei teatri italiani e non solo) e a Mauro Corona e i suoi libri, erto è riuscito a farsi ri-conoscere.
è diventata tappa obbligata per i turisti
è tornata a vivere.

gente strana, gli ertani. a partire dal dialetto di origine ladina. un miscuglio, un grammelot. e mi spiace non capirlo! mio padre ci teneva che lo imparassi.
per mia fortuna ho trovato un blog che fornisce lezioni di ertano
http://nertwork.blogspot.com/
anche se è da un pò che non postano..

N.b: le doppie non esistono.


Frasi Basilari:

Buon giorno ----> Bondì

Come stai? ----> Cé mó stasto?

Bene, grazie ----> Béign, grathie

Come ti chiami? ----> Cé mó te ciameto?

Mi chiamo ______ . ----> Mé ciam _______.

Piacere di conoscerti. ----> Bèivete alc (bevi qualcosa)

Grazie.
----> Grathie.

Prego. ----> Dé nia.

SI.
----> èi

No.
----> No

Mi scusi. (attirando l'attenzione) ----> ó scolta.

Mi scusi. (chiedendo perdono) ----> Scuśéime.

Mi dispiace. ----> Mé despiès

Arrivederci ----> Sè vedón

Non parlo [bene] l'ertano.
----> no parl bèign par da nèrt.

Parli l'ertano? ----> Parleto par da nèrt?

C'è qualcuno quì che parla ertano? ----> èlo calchedun óchi che parla par da nèrt?

Aiuto!
----> Aiuto

Attenzione! ----> Atento!

Buona notte
----> Bòna nuat

Non capisco ----> Nò capìs

Dov'è posso trovare un bar? ----> Dolà pòse sciatè un bar?
frasi che tornano utili se giri per nert...

negli ultimi anni ha fatto capolino anche un ristorante "il gallo cedrone" che ripropone tutti i gusti e i sapori di questa parte d'italia, a partire dal frico con la polenta. sembra una frittata: senza uova, molto gustosa, fatta con patate, cipolle, formaggio di diversa stagionatura, sale e olio exvgn


www.erto.it

www.vajont.net

mauro corona: http://www.dispersoneiboschi.it/

voce+bosco+gusto+renon. ssshh...

ehm..prove tecniche di trasmissione..la voce è mia,, le foto sono mmììe...
accie alla sgrunfa e al mio amato nespola per i consigli e l'aiuto.
grazie alla Cri-cri per le info.

sembra una marchetta
ma non lo è.

buona estate
abalush



Nei due lunghi weekend del 21-24 agosto e del 4-7 settembre (da giovedì a domenica) il pacchetto costa 350 euro a persona, con pernottamento, prima colazione e cena (al pomeriggio c'è anche un piccolo spuntino, volendo). Ma numerose sono le altre offerte dell'albergo, da agosto fino a novembre inoltrato, con soggiorni settimanali che partono da 390 euro. Info: Hotel del Bosco Tann, via Tann 22, Collalbo - Renon, Bolzano, tel. 0471 356264.

www.tann.it

il video si può anche vedere su youtube.com, http://it.youtube.com/watch?v=-bO7f3mf98o

ho fatto il pane. Semplice.

della serie..impara l'arte e mettila da parte..

per anni e anni ho cercato di non imparare. mio padre era un panettiere, mio fratello un pasticciere. io un aiuto aiuto pastrottiere. insomma, c'ho messo del mio per non imparare un lavoro duro, uno di quei lavori che ti condizionano un ninìn la vita... svegli di notte, incazzati di giorno.
ora però..(forse perchè il mio papà non c'è più o più semplicemente perchè non è un dovere ma un piacere) panifico. a casa, in cucina ( 2 metri per tre..un caldo becco), per conto mio. ricordando (con un sorriso che sorge spontaneo) di quel gesto che mio padre faceva quando metteva il malto nel mega impasto del pane all olio o il movimento rapido e deciso che faceva per incidere i filoni prima di infilarli in forno.
ho pian piano tirato fuori dal cassetto dei ricordi come si impasta, come si tratta la pasta o come va manipolata e lavorata per farci le biove o le mantovane. l'intenzione e l'attitudine.
e mi piace. che storia, la vita.


panifico regolarmente.
il più delle volte è pane Semplice, con un pò d'olio extrvrgn. per praticità preparo lunghi filoni da un kilo che poi taglio a fette e metto nel freezer.
pronte per essere tostate al mattino..e spalmate di quella bontà infinita della marmellata ai frutti di bosco che ho fatto un paio di settimane fa.o delle bruschette con l'aglio, olio, pomodoro fresco, basilico e uova sode. con qualche goccia di aceto balsamico trad di modena (quello denso denso). mio figlio ne va ghiotto.

1 kg di farina 0, 550 gr circa di acqua tiepidina, un cubetto scarso di lievito, un cucchiaio abbondante di sale fino, due tre cucchiai di olio, uno di malto d'orzo, pazienza.

lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo, armonioso ed elastico.
durante la lavorazione ( che deve durare una decina di minuti) pensare ad altro. volare con la mente e la fantasia a progetti futuri, viaggi esotici o bei maschioni. lasciarsi andare al ritmo del lavoro delle vostre braccia.
capirete da soi quando è pronta.
mettete l'impasto a palla in una ciotola e poi dentro il forno spento con dentro un pentolino con acqua bollente.
dopo un'oretta mettere la pasta sulla spianatoia (o sul tavolo infarinato) ricavarne due pezzi e lavorarli a filone. no, non ho fatto foto durante la lavorazione.
lasciar riposare ancora 45/50 minuti, incidete il filone con un coltello molto tagliente e infornate, ahh rimetteteci anche il pentolino d'acqua bollente. il vapore aiuta.
180/200 gradi per circa 25 minuti.


lo so...non son brava a spiegare le ricette. ma se passate da casa mia vi faccio vedere...

viva la nazionale!


quella dei cuochi italiani..non l'altra..quella con tutti quei bei ragazzotti che corrono dietro na palla da calcio. che a me, sinceramènte e semplicemènte, non m'interessa. no'l mé piase.
qui i bei ragazzotti assemblano, impiattano, spignattano, creano dei gran bei piatti e si allenano per le prossime olimpiadi.

la nazionale italiana cuochi, nic per gli amici, è la squadra nazionale di cucina che promuove ufficialmente la nostra tradizione culinaria, in patria e nel mondo. lo scorso ottobre hanno dato prova di grande talento e creatività vincendo due medaglie d'oro e il trofeo della Kremlin Cooking Cup a mosca.
qualche settimana fa sono passati a milano per far assistere alla stampa a uno degli allenamenti in vista delle prossime olimpiadi di cucina, che si terranno ad erfurt, in germania, dal 19 al 22 ottobre.




..l'aperitivo..
















le olimpiadi si tengono, com'è normale, ogni quattro anni. si riuniranna in terra crucca ventotto nazionali da tutto il mondo.
dev'essere la prima volta che mi vien voglia di seguire una nazionale in trasferta.
sensazione bizzarra.

l'allenamento, aperto a stampa e sponsor, e stato organizzato allo Yacht club di milano

non è che dovessimo solo magnà e dire quantobuonoquantobravi..dovevamo anche votare i vari piatti, valutare ed esprimere un commento. lavoro duro.
marco valletta, simpaticissimo pr e voce della nazionale cuochi (lui mi èchef, organizzatore di eventi, brillante collaboratore di mensili culinari e animatore) ci ha spiegato ben bene le regole e i parametri da seguire per la preparazione dei piatti in gara. mi ha lasciata stupita (io, figlia di panettieri e amante di tutti i farinacei possibili..) l'assenza di pane fragrante in tavola. ma, essendo una competizione internazionale, anche noi italiani ci dobbiamo rifare alla regola che i carboidrati ci devono essere, ma nella preparazione del piatto.
niente bricioline da mangiucchiare nell'attesa...

..è la stampa,bellezza...

























..al mio tavolo intanto

















ma facciamo una carrellata sui piatti messi a punto dai cuochi italioti...


..il dolce..

tutte preparazioni equilibrate, gustose e creative. pensate..non mi si è nemanco ripresentato il perperone.
blavi blavi

il team olimpionico:

il Team manager Fabio Tacchella, il Team chef Gianluca Tomasi (nelle vesti di capitano), gli chef Angelo Giovanni Di Lena, Marco Giannini, Fabio Mancuso, Francesca Marsetti, Gregori Nalon, Matteo Sangiovanni, Vito Antonio Semeraro, Nicola Vizzarri e lo chef pastry Marcello Martinangeli, accompagnati dal PR, lo chef Marco Valletta.


sito per info
www.nazionaleitalianacuochi.com