ho fatto il pane. Semplice.

della serie..impara l'arte e mettila da parte..

per anni e anni ho cercato di non imparare. mio padre era un panettiere, mio fratello un pasticciere. io un aiuto aiuto pastrottiere. insomma, c'ho messo del mio per non imparare un lavoro duro, uno di quei lavori che ti condizionano un ninìn la vita... svegli di notte, incazzati di giorno.
ora però..(forse perchè il mio papà non c'è più o più semplicemente perchè non è un dovere ma un piacere) panifico. a casa, in cucina ( 2 metri per tre..un caldo becco), per conto mio. ricordando (con un sorriso che sorge spontaneo) di quel gesto che mio padre faceva quando metteva il malto nel mega impasto del pane all olio o il movimento rapido e deciso che faceva per incidere i filoni prima di infilarli in forno.
ho pian piano tirato fuori dal cassetto dei ricordi come si impasta, come si tratta la pasta o come va manipolata e lavorata per farci le biove o le mantovane. l'intenzione e l'attitudine.
e mi piace. che storia, la vita.


panifico regolarmente.
il più delle volte è pane Semplice, con un pò d'olio extrvrgn. per praticità preparo lunghi filoni da un kilo che poi taglio a fette e metto nel freezer.
pronte per essere tostate al mattino..e spalmate di quella bontà infinita della marmellata ai frutti di bosco che ho fatto un paio di settimane fa.o delle bruschette con l'aglio, olio, pomodoro fresco, basilico e uova sode. con qualche goccia di aceto balsamico trad di modena (quello denso denso). mio figlio ne va ghiotto.

1 kg di farina 0, 550 gr circa di acqua tiepidina, un cubetto scarso di lievito, un cucchiaio abbondante di sale fino, due tre cucchiai di olio, uno di malto d'orzo, pazienza.

lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo, armonioso ed elastico.
durante la lavorazione ( che deve durare una decina di minuti) pensare ad altro. volare con la mente e la fantasia a progetti futuri, viaggi esotici o bei maschioni. lasciarsi andare al ritmo del lavoro delle vostre braccia.
capirete da soi quando è pronta.
mettete l'impasto a palla in una ciotola e poi dentro il forno spento con dentro un pentolino con acqua bollente.
dopo un'oretta mettere la pasta sulla spianatoia (o sul tavolo infarinato) ricavarne due pezzi e lavorarli a filone. no, non ho fatto foto durante la lavorazione.
lasciar riposare ancora 45/50 minuti, incidete il filone con un coltello molto tagliente e infornate, ahh rimetteteci anche il pentolino d'acqua bollente. il vapore aiuta.
180/200 gradi per circa 25 minuti.


lo so...non son brava a spiegare le ricette. ma se passate da casa mia vi faccio vedere...

viva la nazionale!


quella dei cuochi italiani..non l'altra..quella con tutti quei bei ragazzotti che corrono dietro na palla da calcio. che a me, sinceramènte e semplicemènte, non m'interessa. no'l mé piase.
qui i bei ragazzotti assemblano, impiattano, spignattano, creano dei gran bei piatti e si allenano per le prossime olimpiadi.

la nazionale italiana cuochi, nic per gli amici, è la squadra nazionale di cucina che promuove ufficialmente la nostra tradizione culinaria, in patria e nel mondo. lo scorso ottobre hanno dato prova di grande talento e creatività vincendo due medaglie d'oro e il trofeo della Kremlin Cooking Cup a mosca.
qualche settimana fa sono passati a milano per far assistere alla stampa a uno degli allenamenti in vista delle prossime olimpiadi di cucina, che si terranno ad erfurt, in germania, dal 19 al 22 ottobre.




..l'aperitivo..
















le olimpiadi si tengono, com'è normale, ogni quattro anni. si riuniranna in terra crucca ventotto nazionali da tutto il mondo.
dev'essere la prima volta che mi vien voglia di seguire una nazionale in trasferta.
sensazione bizzarra.

l'allenamento, aperto a stampa e sponsor, e stato organizzato allo Yacht club di milano

non è che dovessimo solo magnà e dire quantobuonoquantobravi..dovevamo anche votare i vari piatti, valutare ed esprimere un commento. lavoro duro.
marco valletta, simpaticissimo pr e voce della nazionale cuochi (lui mi èchef, organizzatore di eventi, brillante collaboratore di mensili culinari e animatore) ci ha spiegato ben bene le regole e i parametri da seguire per la preparazione dei piatti in gara. mi ha lasciata stupita (io, figlia di panettieri e amante di tutti i farinacei possibili..) l'assenza di pane fragrante in tavola. ma, essendo una competizione internazionale, anche noi italiani ci dobbiamo rifare alla regola che i carboidrati ci devono essere, ma nella preparazione del piatto.
niente bricioline da mangiucchiare nell'attesa...

..è la stampa,bellezza...

























..al mio tavolo intanto

















ma facciamo una carrellata sui piatti messi a punto dai cuochi italioti...


..il dolce..

tutte preparazioni equilibrate, gustose e creative. pensate..non mi si è nemanco ripresentato il perperone.
blavi blavi

il team olimpionico:

il Team manager Fabio Tacchella, il Team chef Gianluca Tomasi (nelle vesti di capitano), gli chef Angelo Giovanni Di Lena, Marco Giannini, Fabio Mancuso, Francesca Marsetti, Gregori Nalon, Matteo Sangiovanni, Vito Antonio Semeraro, Nicola Vizzarri e lo chef pastry Marcello Martinangeli, accompagnati dal PR, lo chef Marco Valletta.


sito per info
www.nazionaleitalianacuochi.com

io, l'anguria e il tempo.


perbacco, sembra ieri. e invece son passati mesi e mesi senza postare più. bah. in effetti sono sempre stata inaffidabile. come l'anguria. la guardi,l'annusi: sembra matura al punto giusto, la schiaffeggi per sentirne il rumore, e alla fine è troppo.o troppo poco.
sono inaffidabile. fidatevi.
sta di fatto che l'altra sera, al griso di malgrate, mi son trovata come desserrr(t) una favolosa granita di anguria, con palline di melone e all interno una superdeliziosa crema pannosadolcecremosamaigrassa. a contorno una delicatissima e tiepida briosssina da intingere.
una vera goduria pensata da quel timidone (e decisamente bravo) di antonino messina, 29 anni, chef del ristorante griso.
e che vvista.